“Il suo stato emotivo ..”. La verità sulla salute di Putin

Un’altra ipotesi sulle patologie di Putin riguarda la possibilità che una forma di long covid possa aver prodotto una nebbia cognitiva. Vive ossessionato dalla sua sicurezza, quanto più possibile isolato, temendo per la propria vita. È questa la descrizione di Vladimir Putin che emerge dal libro “There is nothing for you here” di Fiona Hill, cremlinologa che fu direttrice per l’Europa e la Russia nel Consiglio per la sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump, consigliera nelle amministrazioni di George W.Bush e di Barack Obama. Hill sfata l’immagine che il capo del Cremlino diffonde di sé, l’uomo imperturbabile e coraggioso che appare a petto nudo nei calendari.

Ma questo è un altro aspetto di questa vicenda e, quindi, concentriamoci sull’errore di traduzione. Affidarsi ai prodigi tecnologici figli dell’evoluzione digitale non è sempre una buona idea. Piattaforme come Google translate sono molto utili per supportare un lavoro di traduzione e per aiutare a comprendere un testo scritto in una lingua straniera. Molti giornalisti, negli ultimi tempi, hanno però deciso di affidarsi – senza verificare – al supporto digitale per tradurre la notizia (arrivata dal Regno Unito) della presunta malattia di Vladimir Putin.

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Anche perché l’idea di giustificare l’invasione dell’Ucraina con una presunta malattia potrebbe essere ritenuta per molti versi un modo di assolvere il presidente russo dalle sue responsabilità. L’articolo di Weiss però fa anche un buon lavoro nel ripercorrere e descrivere in che modo l’ipotesi della malattia di Putin si è andata formando e prendendo forza. Racconta per esempio varie rivelazioni precedenti, come quella di Boris Karpichkov, un ex membro dei servizi segreti russi che avrebbe detto ai tabloid britannici che Putin soffre di demenza.

  • Si tratta però di temi che, differentemente da quel che può accadere per la depressione o per l’ansia, molto raramente vengono affrontati in medicina.
  • Gli steroidi abbassano le difese immunitarie, e dunque è per questo che Putin si sarebbe isolato in maniera così eccessiva.
  • Un’altra patologia che alcuni collegano a Putin è il morbo di Parkinson “che spiegherebbe a sua volta certe alterazioni cinetiche, la «rigidità» di cui parlano Macron e altri, il rallentamento della risposta cognitiva e la ridotta ampiezza di oscillazione della mano destra rispetto alla sinistra, rivelata da certe riprese tv”.
  • Un viso simile al suo, detto facies lunare, è tipico di chi assume alte dosi di steroidi, che sono farmaci dal potente effetto anti infiammatorio e immunodepressivo usati nella cura di certe malattie autoimmuni o certi tipi di cancro, come quello della prostata.

Ma può aiutare a comprendere meglio il contesto, guardandolo non con gli occhi di noi occidentali, ma con quelli di chi sta dall’altra parte della barricata. Una prospettiva diversa che possa consentire giudizi più lucidi rispetto alle decisioni che vengono prese sul campo di battaglia da chi vuole solo ed esclusivamente annientare il ‘nemico’. Nel secondo caso sarebbe un prolungato ‘uso di steroidi (cortisonici)  per il cancro.

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E come se non bastasse, secondo funzionari occidentali, a inseguirlo ci sarebbe anche il timore dell’assassinio. Il presidente avrebbe una squadra di assaggiatori e non si fiderebbe quasi di nessuno. L’indiscrezione è stata lanciata dal The Sun, che ha ricevuto alcune mail da una fonte dell’intelligence russa, che conferma la malattia dello zar.

Fonti vicine al Cremlino hanno raccontato come lo zar ha vissuto la pandemia. Il tavolo gigante sfoggiato agli incontri con il leader occidentali anabolizzanti prezzo e con i suoi stessi collaboratori sarebbe una conferma. Non vuole avere contatti ravvicinati, teme la possibilità di essere contagiato.

Si tratta però di temi che, differentemente da quel che può accadere per la depressione o per l’ansia, molto raramente vengono affrontati in medicina. Per quanto siano essi stessi in grado di ostacolare gli effetti benefici della cura ed influire negativamente sul benessere del paziente”. Si tratta però di temi che, differentemente da quel che può accadere per la depressione o per l’ansia, molto raramente vengono affrontati in medicina, per quanto siano essi stessi in grado di ostacolare gli effetti benefici della cura ed influire negativamente sul benessere del paziente”. “Ritengo che quello della ‘cattiveria’ nei pazienti complessi, pur non trovando pubblicazioni scientifiche su questo argomento, sia un tema fortemente interdisciplinare che merita la massima attenzione anche sul versante clinico”, precisa Minelli.

Possiamo dire che hanno fatto cose cattive ma che non le hanno fatte perché una voce ha detto loro di farlo. Un’altra congettura diffusa, stavolta recentemente, riguarda il Covid. Secondo alcune voci di corridoio infatti, Putin avrebbe contratto il Covid nel 2020, lasciando uno degli strascichi più importanti, una forma di Long Covid che abbiamo imparato a conoscere come nebbia cognitiva post-Covid.

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Ora “vi mostriamo l’elenco dei medici che accompagnano il presidente nei suoi viaggi”, si legge nell’articolo. I medici — tra cui Alexei Shcheglov, Yaroslav Protasenko e Yevgeny Selivanov — avrebbero visitato in passato Putin per un lungo periodo. Alcuni osservatori hanno visto come possibile indizio di una malattia la distanza che il presidente spesso tiene dalle altre persone che si trovano nello stesso luogo. Per esempio, Putin interpose un immenso tavolo tra lui e Emmanuel Macron durante una visita di quest’ultimo a Mosca.

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Allora, il motivo ufficiale era il rifiuto da parte del presidente francese di fare un test Covid. Mentre prosegue la guerra in Ucraina – con la scoperta della terrificante strage di Bucha – i dubbi sullo stato di salute del presidente della Russia tornano alla ribalta. Anche in questo caso però, non ci sono prove a supporto di tale ipotesi. Con lo scoppio della Guerra in Ucraina (che sta colpendo anche le persone con disabilità), è iniziata a rimbalzare la notizia secondo cui il presidente della Russia Vladimir Putin sarebbe malato, e che tale condizione starebbe seriamente minando la sua salute, oltre a essere la motivazione principale per l’invasione del Paese ucraino.